La passione per la musica e l'incontro con il Maestro Mauro Scartabelli lo portano a costruire il primo strumento a diciotto anni, ancor prima di initraprendere i suoi studi universitari che lo porteranno a laurearsi in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Firenze.
Dal 1983 frequenta la bottega del Maestro Ovidio Giarelli dal quale apprende la tecnica costruttiva con forma interna in quattro parti scomponibili, tecnica che tutt'ora utilizza per la realizzazione di alcuni suoi strumenti.

Contagiato dall'influenza creativa del Maestro Guido Maraviglia, pur non essendone direttamente allievo, Gabriele Natali costruisce strumenti nel rispetto di tutte le "regole" della liuteria classica, utilizzando sia modelli della scuola Toscana (De Zorzi) sia quelli della tradizione cremonese affiancandoli ad alcuni modelli personali.

Sviluppa l'attività verso la metà degli anni '80 grazie all'incontro con il famoso liutaio bresciano Giuseppe Stefanini che lo incoraggia con preziosi consigli negli ultimi anni da lui vissuti a Firenze.

Un rallentamento dell'attività caratterizza i primi anni '90 durante i quali si dedica con grande impegno alla sua attività di medico. Nel 1998 incontra il concittadino Luigi Ercoli ed inizia con lui una importante collaborazione; in questi stessi anni, grazie all'incontro con i maestri Paolo Vettori e Michel Eggimann, la sua produzione si caratterizza sempre di più fino a raggiungere la sua connotazione attuale; si dedica infatti prevalentemente alla costruzione di strumenti "in copia" privilegiando pezzi unici ed evitando di creare serie di strumenti, si va così da violini costruiti su modelli Gragnani di Livorno a violoncelli Mantegazza e Pietro Rogeri, a viole Da Salò e Balestrieri che affiancano le più usuali copie di violini Del Gesù e violoncelli Stradivari.

Il suo stile è sempre riconoscibile per il calore dato dalle vernici e dalla patina e per la morbidezza dei contorni unita all'armoniosità delle linee costruttive. Quasi costante l'uso di abete italiano di alta qualità stagionato anche 200 anni e certificato da analisi dendrocronologiche che regala agli strumenti un timbro particolare con il sapore di antico e moderno insieme così da fornire al musicista la ampie possibilità di espressione per le molteplici gamme tonali e colori disponibli.

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